presenta: CORTOMETRAGGI - LA FESTA DI ROMA 2006

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DANZANDO IL CINEMA
(Dancing movies)


Note di Regia
Sembra incredibile, ma il motivo per cui è nata la Musica nel Cinema era quello di coprire i rumori delle apparecchiature di proiezione. Ci si può, infatti, immaginare come le apparecchiature delle origini fossero rumorose, e come il loro funzionamento fosse fastidioso all'ascolto. Meglio, di certo, della musica che fungesse, anche, da motivo d’ascolto, e che potesse coinvolgere lo spettatore nelle immagini.
Il Cinema delle origini era muto, ed i personaggi non parlavano. Spesso, uno immaginava i dialoghi, anche in virtù della forza della mimica di grandi dei passato, come Chaplin e Keaton, eroi quasi decaduti all'avvento del sonoro. Il Cinema, in tal senso, era immaginazione, era creazione di scenari possibili, era pura suggestione dell'immagine. La colonna sonora, in questa ottica, aveva una funzione quasi opposta a quanto visto prima: serviva a neutralizzare il silenzio. Un silenzio dei personaggi, dove i dialoghi erano solo immaginati e visti come entità esterne, ma mai ascoltati. In tal caso la musica aiutava l'immaginazione creativa, permetteva alla parola di esserci anche senza essere udita.
Da questo presupposto abbiamo immaginato uno spettacolo teatrale dove la musica e la danza si riappropriano della loro autonomia restituendo un significato Altro al cinema.
Un significato che per noi è una sfida: trasmutare la suggestione cinematografica in sostanza teatrale.
La Musica è parte integrante di un film. La Musica non è slegata dalle immagini, ma strettamente compenetrata, a tal punto da divenirne un tutt'uno.
La musica e la danza hanno armonie particolari, ma non così di rottura da impedire la percezione di una realtà, ma piuttosto contribuendo a definire una realtà sospesa, evanescente, eterea, indefinita.

Per dare qualità a questa intuizione abbiamo immaginato, attraverso una storia originale, uno spettacolo che restituisca un significato diverso al cinema come “macchina” che fabbrica storie, miti e leggende.
D’altra parte la musica ci restiusce il “sentimento” dei film, la danza, da canto suo, ci evoca immagini “altre” che danno nuovo valore all’immaginazione filmica.

La storia.
Un attore è invitato a Cinecittà per un provino. All’interno dello stabilimento si perde e rimane intrappolato in una sala attrezzeria. Nell’attesa che qualcuno gli venga ad aprire recita dei monologhi, per ingannare il tempo, tratti da suo personale repertorio, Quei monologhi evocano brevissimi flash muti di films ( Caro Diario, Amarcord, La strada, Il Gattopardo etc).
Il montaggio dei films dura pochissimi secondi e s’interrompe improvvisamente come se si fosse spezzata la pellicola.
Iniziamo a sentire una musica che, miracolosamente, anima dei pupazzi confusi nel bric-à-brac dell’attrezzeria. Animandosi diventano tre danzatori e un clown prestidigitatore. Il Clown, diviene ben presto, il deus-ex-macchina della rappresentazione.
I danzatori suggeriscono immagini di costellazioni inconsce, dilaganti e fagocitanti che s’ispirano ai films di cui sentiamo i temi musicali. Diventano ben presto una fonte attiva di suggestioni poetiche che danno all’attore la coscienza di far parte di una cosmogonia che trascende la mera esistenza individuale.
D’improvviso il tema della Poupè Automate del Casanova di Federico Fellini subentra e magicamente i danzatori e il clown ritornano le povere cose inanimate che erano.
L’attore sparisce.
Un nuovo filmato copre tutta la scena. Vediamo di spalle un uomo. Attimi di sospensione. L’uomo si gira verso la macchina da presa e riconosciamo il nostro attore intrappolato ancora una volta: questa volta dalla finzione cinematografica.

PERSONAGGI E INTERPRETI

I DANZATORI

Simona Menturli
Antonella Di Prospero
Pino Bongiorno
Mirko Boscolo

GLI ATTORI

IL SIGNOR UNO
Giuseppe Alagna
PROSPERO il clown prestidigitatore
Ovidio Codeluppi:
DONNE DELLE PULIZIE
Evelina Sella

con la partecipazione straordinaria di
Natalia Strozzi
nel ruolo della DONNA

LA SUGGERITRICE E LA FIGLIA DI PROSPERO
Valeria Codeluppi

Le musiche sono di
Nicola Piovani, Nino Rota, W. A. Mozart, S. Bach,

I testi liberamente ispirati alle opere di
 Bukowski, Georges Melies, Federico Garcia Lorca, Guillaume Apollinaire, Shakespeare

Light designer
Sergio Marra
Consulente musicale
Ettore Geri
Regia
Valeria Codeluppi
Montaggio delle musiche e degli effetti sonori
Mauro Iannuccelli

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